Ricomposizione parcellare contrattuale

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Ricomposizione parcellare contrattuale2023-11-13T16:00:52+01:00
gestione più efficiente – pacci contigui – riacollazione della proprietà – terreno in affito invariato

In una ricomposizione particellare contrattuale, le particelle di proprietà degli agricoltori partecipanti vengono raggruppate, scambiate e rettificate. I terreni in affitto non vengono generalmente considerati; possono tuttavia essere raggruppati nel quadro di un raggruppamento di terreni in affitto. La partecipazione a una ricomposizione particellare contrattuale è volontaria e non vengono attuati provvedimenti in relazione alla rete viaria e ad altre infrastrutture.

Il nuovo riparto dei terreni di proprietà al termine di una ricomposizione particellare consente una gestione più efficiente, in quanto vengono create particelle contigue, di grandi dimensioni e in prossimità dell’azienda. Si riducono così anche i tragitti e i costi di produzione.

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«Ecco perché erano importanti questi provvedimenti edilizi, anche se magari qua o là non avevano una vera e propria utilità. Nel complesso però si sono rivelati utili ed è per questo che dobbiamo considerarli nel contesto generale.»

Hans Estermann, Trigonet AG, ingegnere e geometra responsabile

«Non ci sono altri vantaggi, non si potrebbe già raggruppare le tantissime piccole particelle, formare unità più grandi, renderle più redditizie e gestirle anche in modo più ecologico, più in sintonia con la natura e l’ambiente?»

Bruno Aecherli, IMS Immobilien, responsabile del progetto su incarico del Comune

«Il 25 per cento è il costo residuo. La Confederazione, il Cantone e il Comune partecipano ciascuno per il 25 per cento. Parliamo di costi dell’ordine di 600’000 franchi da ripartire.»

Hans Estermann, Trigonet AG, ingegnere e geometra responsabile

«Una soluzione che, come finora, si limitasse a opere di terminazione e di misurazione, di fatto non avrebbe portato ad alcun cambiamento. Tutti avrebbero continuato a transitare in lungo e in largo sui terreni. Non si poteva continuare così.»

Hans Estermann , Trigonet AG, ingegnere e geometra responsabile

«Mi capitava di dire ‘sì, no, ma cosa volete veramente?’, poi però si riusciva sempre a migliorare un po’ la soluzione parlandone.»

Bruno Aecherli , IMS Immobilien, responsabile del progetto su incarico del Comune

«Abbiamo iniziato nel 2014 a pieno ritmo e dal 2018 vengono gestite le nuove superfici.»

Bruno Aecherli , IMS Immobilien, responsabile del progetto su incarico del Comune

Domande frequenti

Quale durata contrattuale si raccomanda per la ricomposizione particellare contrattuale?2021-02-02T13:21:49+01:00

La ricomposizione particellare contrattuale ha un impatto a lungo termine, dal momento che si modifica la proprietà e pertanto la procedura è iscritta nel registro fondiario. L’esito può essere compromesso solo da locazioni o vendite di altro tipo. Tuttavia, i nuovi contratti di affitto devono prevedere almeno i 6 anni prescritti dalla legge per le singole particelle interessate (o eventualmente 9 anni per le aziende artigianali interessate), anche se si è liberi di fissare durate maggiori.

Io e il mio vicino esitiamo tra una ricomposizione particellare contrattuale o uno scambio di particelle a trattativa privata. A che cosa dobbiamo prestare attenzione?2021-02-02T13:20:51+01:00

Se non sono coinvolti altri gestori, con il proprio vicino è meglio uno scambio di superfici a trattativa privata, che non comporta alcuna modifica della proprietà o iscrizioni nel registro fondiario. Basta un semplicissimo contratto.

Nell’ambito di una ricomposizione particellare contrattuale mi verrà assegnata la stessa quantità di superfici, ma di peggiore qualità. È giusto?2021-02-02T13:18:05+01:00

Dopo la ricomposizione particellare contrattuale, il proprietario del fondo ottiene superfici di tipo (qualità) e dimensioni (quantità) simili, ma con un raggruppamento nettamente migliore. Può darsi dunque che qualcuno ottenga meno superfici, ma di migliore qualità, mentre altri si accontentino di una qualità peggiore a fronte di una superficie maggiore. Tuttavia, ciò non è sempre possibile ed è per questo che le differenze inconciliabili vengono compensate finanziariamente al termine del processo di assegnazione dei terreni. Se non è d’accordo con la nuova assegnazione proposta, può sottoporre i suoi desideri e le sue intenzioni all’organo responsabile della nuova assegnazione (commissione tecnica, servizio tecnico neutrale) e partecipare attivamente all’elaborazione dei criteri per la nuova assegnazione. In caso estremo, ha sempre la possibilità di rifiutare la nuova assegnazione e di non sottoscrivere il documento finale. Tuttavia, se si lavora insieme in modo costruttivo, in genere si riesce a trovare una soluzione accettabile per tutti.

Esempi pratici

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