Raggruppamento dell’utilizzo

Home>Forme di cooperazione>Raggruppamento dell’utilizzo
Raggruppamento dell’utilizzo2023-11-13T16:08:28+01:00
gestione più efficiente – pacchi contigui – solo cambio di gestione – immobile immutato

Il raggruppamento dell’utilizzo – detto anche raggruppamento gestionale – è uno strumento per ottimizzare e adeguare la gestione e l’utilizzo dello spazio rurale. Si basa sulla partecipazione volontaria dei gestori e tiene conto dei loro terreni in affitto e di proprietà. Anche se in caso di raggruppamento dell’utilizzo non vi sono cambiamenti nella proprietà fondiaria può capitare che i propri terreni non vengano più gestiti in prima persona. In questa procedura non sono previsti provvedimenti edilizi.

Includendo sia i terreni di proprietà che quelli in affitto, il raggruppamento dell’utilizzo migliora nettamente le condizioni di gestione, poiché vengono a crearsi particelle di dimensioni maggiori e gestibili in modo più razionale.

Bild

«La mia prima sensazione è che il progetto sia vantaggioso per tutti. In base alle cifre che ho riportato prima mi chiedo perché il raggruppamento gestionale non sia stato fatto prima…»

Urs Andereggen, Ingegnere distrettuale, Ufficio per i miglioramenti strutturali del Cantone del Vallese

«Inoltre le aziende diventano più attrattive perché se la gestione dei terreni di un’aziende viene raggruppata è più facile trovare dei successori interessati a riprenderla.»

Urs Andereggen, Ingegnere distrettuale, Ufficio per i miglioramenti strutturali del Cantone del Vallese

«Agridea ha fatto i conti ed è giunta alla conclusione che un’azienda di 10 ha risparmia ca. CHF 16’000.- all’anno se è in grado di attuare efficacemente la gestione agronomica in questo modo.»

Urs Andereggen, Ingegnere distrettuale, Ufficio per i miglioramenti strutturali del Cantone del Vallese

«A questo proposito, ho l’impressione che siamo posizionati in maniera ottimale e che riusciamo a sfruttare efficacemente le risorse naturali prendendoci, allo stesso tempo, cura di esse.»

Daniel Ritler, agricoltore e presidente della Cooperativa per la zona agricola della Lötschental

«Penso che sia molto più facile portare avanti questi progetti come cooperativa che come singoli attori o con la struttura che avevamo in precedenza.»

Daniel Ritler, agricoltore e presidente della Cooperativa per la zona agricola della Lötschental

Domande frequenti

Noi agricoltori vorremmo finalmente ottimizzare l’utilizzo delle piccole superfici suddivise in particelle del nostro villaggio. Saremmo interessati a un raggruppamento dell’utilizzo – chi ci può aiutare a pianificarlo e ad attuarlo?2021-02-02T13:23:40+01:00

In quasi tutti i Cantoni, la partecipazione a un raggruppamento dell’utilizzo è volontaria e, in linea di principio, può essere strutturata individualmente. Un raggruppamento dell’utilizzo dev’essere quindi lanciato su iniziativa dei gestori i quali auspicano che i loro terreni in affitto e di proprietà vengano considerati in questo processo. Tuttavia, se si prospetta il coinvolgimento di un numero elevato di persone interessate di un determinato comprensorio, la realizzazione del progetto può diventare complicata. In questo caso, vale la pena presentare il progetto al consiglio comunale, che può poi avviare i lavori preliminari. Se necessario, si può fondare un consorzio per rappresentare i capiazienda nei confronti degli attori esterni e per mediare tra i locatori e gli affittuari. I servizi cantonali competenti in materia di diritto fondiario e di locazione possono offrire consulenza legale, ma anche gli istituti di consulenza pubblici e privati possono fornire consigli ai promotori di un raggruppamento dell’utilizzo. Nel caso di progetti più grandi, gli agricoltori sottopongono le loro esigenze al consiglio comunale.

Come si fa a garantire una nuova attribuzione equa e trasparente delle superfici?2021-02-02T13:23:11+01:00

L’obiettivo è assegnare a ciascuno dei gestori coinvolti una superficie di suolo il più possibile equivalente alla situazione in essere, ma con un raggruppamento nettamente migliore, sulla base dei rapporti di proprietà e di affitto esistenti (quote di superficie). Inoltre, anche se non è assolutamente obbligatorio, è possibile eventualmente determinare la qualità delle particelle di terreno con una valutazione del suolo (stima) o una mappatura dei prati. Per accelerare la procedura e risparmiare sui costi, è anche ipotizzabile una compensazione basata sulla superficie senza un’effettiva valutazione del suolo, tanto più che non si modifica la proprietà fondiaria. Ovviamente è essenziale che questo processo di nuova attribuzione sia trasparente per tutti e che si tenga conto il più possibile dei desideri e delle richieste individuali. Si raccomanda di far eseguire la nuova attribuzione a un servizio neutrale, alla direzione tecnica. Diverse aziende, ad esempio studi di ingegneria e di consulenza, possono svolgere questi compiti.

Quanto tempo serve per completare la pianificazione di un raggruppamento dell’utilizzo, dall’inizio fino all’attribuzione delle nuove superfici?2021-02-02T13:22:26+01:00

Siccome la proprietà fondiaria non viene modificata in caso di raggruppamento dell’utilizzo e non si attuano provvedimenti edilizi, la procedura può essere attuata in tempi relativamente rapidi. Inoltre, in genere non è richiesta una valutazione dettagliata del suolo (stima), poiché lo scambio avviene di solito tra superfici delle stesse dimensioni. Le prime esperienze maturate in questo campo mostrano che serve circa un anno per preparare il raggruppamento dell’utilizzo e circa due anni per attuarlo.

Esempi pratici

Go to Top