Il bilancio dei nutrienti dell’agricoltura svizzera (bilancio OSPAR) mostra un surplus di azoto e fosforo. Questa eccedenza è rimasta pressoché costante per anni. Nel caso dell’azoto, la maggior parte dell’eccedenza corrisponde a perdite nell’ambiente. Al fine di ridurre questi impatti negativi, il 13 aprile 2022 il Consiglio federale ha deciso il percorso di riduzione dei nutrienti nell’ambito dell’iniziativa parlamentare (Pa. Iv.) 19.475.
L’obiettivo è ridurre le perdite di azoto del 15 % e di fosforo del 20 % entro il 2030 (decisione del Consiglio federale del 1° novembre 2023). Il percorso di riduzione dei nutrienti intende portare a un’agricoltura più efficiente e sostenibile in termini di nutrienti.
Oltre alle misure adottate nei programmi di pagamento diretto, il settore dovrebbe adottare misure autodeterminate a sostegno del percorso di riduzione. A tal fine, le organizzazioni possono stipulare accordi sugli obiettivi con l’UFAG su base volontaria. Questi accordi stabiliscono gli obiettivi e le misure e definiscono la rendicontazione.
Attraverso l’agricoltura, l’uomo sfrutta il ciclo naturale dei nutrienti e si assicura così l’approvvigionamento alimentare. La coltivazione delle piante e l’allevamento degli animali sono le forze trainanti. Gli animali assorbono i nutrienti in forma organica attraverso l’alimentazione. Espellono i nutrienti in eccesso con gli escrementi. Se raccolti, immagazzinati e sparsi in modo mirato, servono a loro volta come fertilizzante per le piante.
I grandi lavoratori sono i microbi. Sia nell’apparato digerente degli animali che nel terreno, essi assicurano che gli animali e le piante possano assorbire le sostanze nutritive.
Perdite di nutrienti
Alcuni nutrienti vengono sempre persi durante e tra le fasi. Quanto meno questo avviene, tanto più efficiente e produttivo è il ciclo. Gli agricoltori influenzano direttamente il livello di perdite attraverso le loro azioni. Più efficiente è l’alimentazione degli animali e più mirato è l’uso dei fertilizzanti, minori sono le perdite. L’elenco delle misure fornisce indicazioni sulle possibilità di aumentare l’efficienza.
- Grazie all’uso mirato degli escrementi come fertilizzanti, gli esseri umani ottengono una maggiore produzione di colture in uno spazio più ridotto.
- Con la crescente disponibilità di fertilizzanti artificiali, la produzione di colture potrebbe essere separata spazialmente dall’allevamento.
- Grazie alla globalizzazione, i mangimi importati sono diventati accessibili. Ciò consente di aumentare la densità degli animali rispetto alla superficie foraggera dell’azienda.
- L’intensificazione è avvenuta a causa di fattori ambientali specifici del luogo e sulla base di modi di vita tradizionali: A seconda della regione, si è investito maggiormente nella produzione vegetale o nell’allevamento.
Le conseguenze di questo sviluppo sono che la dipendenza dell’allevamento dalla produzione vegetale e vice-versa è diminuita. Grazie alla buona disponibilità dei rispettivi mezzi di produzione, entrambi sono fiorenti, con conseguente aumento delle quantità totali di nutrienti in circolazione.
Il ciclo dei nutrienti è il vero motore dell’agricoltura. Più questo motore funziona in modo efficiente, meno si deve investire per ottenere lo stesso risultato. L’efficienza dipende da molti fattori:
- gestione adattata al sito;
- una fertilizzazione mirata e precisa;
- rotazione ottimizzata delle colture;
- miglioramento della gestione degli effluenti di allevamento.
Il metodo OSPAR è un bilancio aziendale o un bilancio input-output. L’intero settore agricolo svizzero viene considerato come un’unica azienda agricola e l’input di nutrienti viene confrontato con l’output di nutrienti dall’agricoltura. Questo bilancio è calcolato annualmente da Agroscope per l’azoto e il fosforo (Spiess e Liebisch, 2022). Gli input comprendono mangimi importati, fertilizzanti minerali, fertilizzanti riciclati (ad esempio compost), sementi importate, fissazione biologica dell’azoto e deposizione dall’aria. L’output è costituito dagli alimenti vegetali e animali e da altri prodotti (ad esempio la farina di ossa) che escono dall’agricoltura. La differenza tra input e output dà i flussi incontrollati fuori dal ciclo ed è composta dalla variazione dello stock di suolo e dalle perdite. L’eccedenza per il 2020 è stata rispettivamente di circa 84.000 t di N e 4.200 t di P; in termini di superficie agricola utilizzata (SAU), ciò ha rappresentato rispettivamente 80 kg N/ha e 4 kg P/ha. L’apporto di entrambi i nutrienti attraverso i mangimi importati è stato superiore alla produzione attraverso gli alimenti per animali e altri prodotti di origine animale.
La Confederazione utilizza il bilancio OSPAR per stimare le eccedenze di nutrienti dell’agricoltura in tutta la Svizzera. L’obiettivo del percorso di riduzione è quello di ridurre le perdite di nutrienti entro il 2030 del 15 % per l’azoto e del 20 % per il fosforo.
Una maggiore efficienza si ottiene con una maggiore produzione a parità di input o con la stessa produzione a parità di input. Le variabili più importanti sono i mangimi e i fertilizzanti minerali importati.
Il rispetto del percorso di prelievo viene verificato con il metodo OSPAR. Poiché i dati non sono immediatamente disponibili, la Confederazione deve fare riferimento agli anni precedenti. Per verificare l’obiettivo di riduzione del 15 % delle perdite di N e del 20 % di P nel 2030 rispetto agli anni 2015-2018, vengono utilizzati i dati relativi agli anni 2026-2028.
La questione della rilevanza OSPAR delle singole misure si ripropone più volte. Indipendentemente dal luogo di applicazione, per essere rilevante ai fini dell’OSPAR una misura deve avere un impatto sull’input o sull’output dell’agricoltura svizzera nel suo complesso. A prima vista, questo non è evidente per molte misure; nella maggior parte dei casi l’effetto è indiretto, ad esempio portando a un minore utilizzo di fertilizzanti minerali a parità di resa.
Nel bilancio dell’azoto, l’eccedenza del bilancio corrisponde approssimativamente alle perdite totali, poiché la variazione della quantità di humus nel suolo è normalmente molto piccola. Le perdite comprendono la volatilizzazione dell’ammoniaca, la denitrificazione e la lisciviazione. Nel caso del fosforo, lo stock di suolo è molto più significativo in termini di perdite nei corpi idrici rispetto alla riduzione della fertilizzazione. Tuttavia, questo può portare a una diminuzione delle scorte nel suolo e quindi anche a una riduzione delle perdite nell’ambien-te a lungo termine.